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lunedì 31 dicembre 2018

31 dicembre


E' l'ultimo post del 2018, ma io continuerò a scartare i doni del 2018 anche nei giorni futuri.

I bilanci del 31 dicembre non cambiano la nostra vita; i bilanci si fanno ogni giorno. Se durante il giorno abbiamo corso soltanto, lo abbiamo semplicemente snocciolato dalla nostra vita. Se ci soffermiamo un attimo per chiederci - chi sono e dove vado - sicuramente quel giorno avrà il sigillo dell'eternità.

Avremo fatto un passo avanti.
Ci saremo rialzati da una caduta.
Avremo invertito una tendenza.
Avremo smussato un angolo.
Avremo avuto il coraggio di andare controcorrente.
Saremo rimasti in silenzio.

Ti auguro e mi auguro di essere felice. Sembra una parola vuota, priva di qualsiasi aggancio al reale. Non è un'utopia, è a portata di mano.
Bisogna costruirla con sé stessi, in famiglia, con il mondo, giorno per giorno. Bisogna volerlo.

Come già detto nel post precedenteil coraggio di inseguire i nostri sogni non ci dovrebbe mai abbandonare a nessuna età. Coltivare le nostre passioni in barba ai rischi: forse è qui la chiave della felicità.

Auguri!!!

domenica 30 dicembre 2018

Un dono del 22 dicembre


- Maestra, il 28 dicembre mi trasferisco a Liverpool, ma prima di partire ho bisogno di raccontarle la mia storia d'amore. mi dica quando ci possiamo incontrare.
- Va bene sabato mattina. Non mi è possibile prima.
- Benissimo! Può andar bene alle 10,30 al "Pain et Chocolat" per una colazione?
Il messaggio mi perviene in privato da Facebook da un'ex alunna che ora ha vent'anni. Quando mi contatta un "vecchio/a" alunno/ anche per un semplice ciao, l'emozione che provo è inconteibile.

E' il 22 dicembre, primo giorno libero dal lavoro giacché il sabato sono libera.
Chi insegna sa come si arriva a dicembre e al Natale con le infinite incombenze che occupano i pomeriggi e parzialmente anche le notti. Ma potete immaginare, come questo pensiero vada immediatamente sullo sfondo: chi se ne importa del frigorifero vuoto, della dispensa senza pane, del portabiancheria che mi urla contro e di tutto il resto? Alle 9.45 sono pronta: abbigliamento comodo per raggiungere il punto convenuto, a un paio di chilometri da casa.

Eccola che mi attende alla fermata del pullman: esile, bella e sorridente.
Abbraccio infinito.

Consumo con lentezza la mia colazione mentre ascolto con attenzione e trasporto la sua love story; sembra che sto ascoltando la lettura di un romanzo d'amore con l'incanto adolescente.

Così ha deciso: lascerà la famiglia, per ora interromperà la facoltà di giurisprudenza per inseguire un suo sogno:
-Sarà un colpo di testa? Una pazzia? Ho una sola certezza: se rinuncio non sto bene e la mia vita non sarà bella.

Cosa avrebbe dovuto dire la maestra? Ripensaci, sei troppo giovane, finisci prima l'univerità, ecc ecc ecc...

Non ne sono stata capace.

Aveva già deciso; voleva solo condividere, accomiatarsi anche da me anche se gli incontri sono quasi nulli od occasionali.

Forse legge nel mio sguardo un attimo di titubanza:

- Maestra, lo so che è una follia, ma in fondo a vent'anni posso permettermi anche di sbagliare. Avrei tutto il tempo di valutare e di percorrere una strada tutta diversa.

Ripenso, a quelle parole, al dialogo di Zorba e della gabbianella:
" Vola solo chi osa farlo!"

La determinazione dei giovani mi fa impazzire. Li amo anche nella loro incoscienza.

Mi limito a dirle che lei è troppo intuitiva per non capire, in tempi brevissimi, se quella è la sua strada e di tornare subito al nido, da mamma e papà, qualora capisse il contrario.

Il coraggio di inseguire i nostri sogni non ci dovrebbe mai abbandonare, a nessuna età, per qualunque motivo. Coltivare le nostre passioni, in barba ai rischi, forse è qui la chiave della felicità. 

Già, perché essere felici è un obiettivo primario.


mercoledì 26 dicembre 2018

Serene Festività


A tutti gli amici e a tutti i naviganti che di qui passeranno.

domenica 23 dicembre 2018

Calendario dell'Avvento: il focolare dell'anima - quinta edizione



- Ti ricordi quella notte trascorsa attorno ad una mangiatoia dov'era adagiato quel bellissimo bambino?
- Certo che me la ricordo. Era troppo bello, mai ho visto un bambino così in vita mia!
- Hai idea di quanto tempo sia passato da quella notte?
- Tanto... Tantissimo, ma mi confondo, non riesco a contarli.
- Io dovrei confondermi ... L'asino sono io! Sono passati 2018 anni!!! Ma chi era quel bambino eccezionale, Almeno questo lo sai?
- Proprio no... Mi ricordo solo che era figlio di forestieri, gente di passaggio..
- Lo so benissimo. Anzi, ti dirò di più: sono stato io a portare in groppa la sua mamma da Nazaret a Betlemme, guidato da quel buon uomo di nome Giuseppe, poco prima che nascesse. Capii subito che doveva capitare qualcosa di straordinario.
- Io non capii nulla, evidentemente tu sei più intelligente..
- Oh, insomma, testone! Ma era Gesù! Tu sei intervenuto in un secondo momento nella grotta, ma entrambi lo abbiamo riscaldato col nostro fiato.Tanto fu grande e rivoluzionario quell'evento che gli uomini ogni anno lo rievocano.Senti un po', scendiamo sulla terra? Manca solo un giorno alla celebrazione della sua nascita con la festa che gli uomini chiamano Natale.

I due animali, l'asino e il bue, planarono verso un lumicino che piano piano si rivelò una grande città  allestita a festa: luminarie lungo le strade, vetrine illuminate, andirivieni di automobili, ingorghi presso i semafori e persino nelle rotatorie; signore e signori eleganti pieni di pacchetti variopinti che uscivano dai centri commerciali, tutti intenti a lanciare veloci occhiate a uno strumento rettangolare luminoso sempre a portata di mano. Una bussola? Un orologio? Entrambe le cose?

- Senti, amico, io sarò pure lento a capire, ma i miei ricordi mi riconducono a un bambino che, nato al al freddo e al gelo, fu adagiato in una mangiatoia; a tanti umili pastori che recavano semplici doni, ma soprattutto ho in mente, malgrado la mia memoria da bue, la gioia e la meraviglia  che traboccava dal loro volto. Cosa c'entra tutto quello che sto vedendo con l'umiltà, la semplicità e l'amore? Io vedo solo fretta: questa gente non conosce la lentezza. ha perso il gusto dell'incontro, della profondità.

- Caro il mio bue, qui non posso darti torto. Non è la prima volta che scendo in prossimità del Natale;  è una festa che nel tempo si è trasformata in una corsa al consumo. Comunque esistono anche belle iniziative rivolte ai poveri, ai senzatetto, agli emarginati; sono ancora poche, ancora seppellite dal frastuono generale, ma io confido nella buona volontà degli uomini.

- E' bello quello che hai detto, ma io continuo a non capirti, amico. Non riesco ad immaginare quello che non vedo. Che ne dici se per la Mezzanotte ce ne tornassimo lassù?

E fu così che i due esseri immateriali, così come erano planati, risalirono tra le stelle.




Con questo adattamento del celebre "Ce n'è troppo di Natale" di Dino Buzzati, concludo il mio auspicio al ritorno alla lentezza e alla semplicità, al superamento dei condizionamenti, al recupero dei valori e del senso del Natale, vissuti nella nostra quotidianità.
Ne ho parlato in altri termini nel post del primo dicembre. 

Con la finestrella del 23 dicembre 2018 partecipo al Calendario dell'Avvento, iniziativa che l'instancabile  Sciarada, anche quest'anno ha voluto realizzare, facendoci sperimentare ancora una volta la magia dell'incontro e degli incontri. Tempo speso bene. Grazie amica preziosa!
Ci siamo ormai ... Siano Serene Ore per tutti!

Passo il testimone ad Elio del blog "De qua e de là" al quale anticipatamente porgo anche gli auguri di Buon Compleanno.





venerdì 21 dicembre 2018

Solstizio d'inverno














Che luce sia!
E' il dì più corto dell'anno; apre la stagione del freddo, ma nello stesso tempo segna l'inizio del ritorno della luce. Nel mio immaginario di sempre con il 21 dicembre è finito l'inverno, sebbene il fluire delle stagioni dice esattamente l'opposto. Il ritorno alla luce per me segna il ritorno della primavera.

A gennaio fioriscono i mandorli. A febbraio le violette mammole, le primule...

Nulla possono il freddo, il gelo, le nevicate rispetto alla potenza della rinascita che la luce porta con sé.

domenica 9 dicembre 2018

Un bellissimo dono per me dal 7 dicembre

Un dono inatteso per me; un dono immateriale; di quelli che ti ricolmano il cuore; che ti fanno camminare leggera; leggera e felice.

Scendo dal secondo piano della mia scuola, e per le scale incrocio una signora che non mi sembra una collega, ma ho la netta sensazione di conoscerla benissimo. Nel salutarci incrociamo i nostri sguardi, esitiamo un attimo e ... Anche lei manifesta il suo stupore:
- Ho la netta sensazione di conoscerti.
- Sì, decisamente anch'io.
- Sono la cugina della maestra della quinta C, forse è questo l'aggancio.
- No, assolutamente. E' qualcosa di più remoto. Non so dirti se in qualche convegno, in qualche corso di aggiornamento. Vabbè lo scopriremo cammin facendo se lavori da noi.

Il giorno dopo, 7 dicembre aspettiamo i bambini della scuola dell'Infanzia "Basilio Cascella" per il progetto Continuità, non con i miei alunni ma con quelli delle classi C e D a me parallele.

Accolgo comunque i bambini, non resisto al bisogno di porgere una carezza ciascuno, dal salutare le colleghe che conosco da tempo e tra loro c'è la signora del giorno prima; fa l'assistente nella loro sezione oltre che nella scuola media. Ci salutiamo di nuovo e come sente il mio nome dalle colleghe che saluto:

- ECCO QUANDO CI SIAMO CONOSCIUTE!!! Ti chiami Graziana?!  Io ti ho ritrovato il portafogli nel '90! Era luglio, l'ultimo lunedì del mese, la festa di Sant'Andrea!!!

Un attimo e ricordo perfettamente anch'io. Ci abbracciamo a lungo commosse. Dopo quasi trent'anni!

Erano le 18.00 e con la mia bambina di poco più di un anno al passeggino, mi dirigevo verso il negozio di stoffe di mia fiducia, nella zona Pescara Portanuova. Avevo intenzione di acquistare un'ampia striscia rossa per il Natale ancora lontano che avrei allestito prima del mio rientro a scuola. Sarei andata anche a pagare la quindicina per il soggiorno a Caramanico Terme, alla proprietaria domiciliata in via Campania.
Nel mio borsellino, che ancora conservo, avevo una discreta somma di denaro in contanti, i miei documenti, il libretto di vaccinazione dei miei tre figli, il mazzo di chiavi di casa di Francavilla, il mazzo di chiavi di casa di mia suocera di Via Bruno Buozzi, un orecchino d'oro ... Altre minuterie.

Avevo poggiato il borsellino nel cestino situato sotto al passeggino, ma nel salire e scendere dai marciapiedi, evidentemente mi era scivolato.

Giunta al negozio, il commesso mi taglia il pezzo di lino rosso da me richiesto: non potevo pagare, ma poi ... Il denaro dell'affitto ... perso! Le chiavi: non potevo rincasare. I documenti .... NOOOO!
Porto le mani ai capelli in segno di disperazione e di impotenza.

- Quanto le invidio quel gesto signora - mi fa il commesso completamente calvo - non si preoccupi, porti pure la striscia rossa a casa, pagherà la prossima volta!
Inutile dire che la battuta strideva col mio stato d'animo e che lo avrei preso a sberle; ora non posso che ridere si santa ragione.

Mi dirigo verso casa a passo veloce, aspetto mia suocera e mio marito per rincasare; intanto mi raggiungono gli altri due figli; racconto la mia disavventura e rassegnata raggiungo il vicino comando dei carabinieri, nel vano tentativo di ritrovare il mio bottino attraverso la denuncia. 

Non appena mi presento:

- Signora!!! La stiamo cercando da più di un'ora! Volevamo dirle che una ragazza di buon cuore ha trovato il suo portafogli e l'ha portato da noi per restituirglielo! Lei è una donna fortunata! Prego, legga il verbale e se non manca nulla firmi, che chiudiamo la pratica.

Porto la copia del verbale con me, contatto la ragazza, la invito a casa per un caffè, le offro la più bella confezione di cioccolatini che riuscii a trovare: povera cosa rispetto al suo gesto. Ci conosciamo e ci raccontiamo. Ci rivediamo anche nei giorni successivi; lei diventa mamma, io torno a Francavilla; si aprono altre vicissitudini per me e per lei. Ci perdiamo completamente. Quasi rimuovo l'episodio.

Ma torna presente e vivo per un inatteso dono della vita. Grazie Stefania!!!! 

sabato 1 dicembre 2018

1° dicembre 2018 - Calendario dell'Avvento quinta edizione

Ben ritrovati e ben trovati vecchi e nuovi compagni di Avvento!



Siamo qui per il Calendario dell'Avvento, Focolare dell'anima, ideato dalla nostra carissima Sciarada del blog "Anima Mundi", ormai a un lustro dalla sua prima ideazione.
Mi sembra ieri in realtà...
Ma il constatare che il tempo passa, seppur tanto in fretta, lo considero un grandioso regalo della vita che ci consente ancora di ritrovarci e di vivere un altro Avvento.

E allora grazie; davvero grazie alla vita!

In questo primo giorno mi sovvengono alcuni momenti delle feste natalizie lontane, quelle della mia infanzia, li condivido con le caratteristiche dei ricordi onirici. 
Vengo dalla neve soffice dei prati solcati 
dagli intrepidi zampognari 
che da monte scendevano a valle
in cambio di pochi mestoli di olio nuovo

Vengo dalle nenie elargite al Bambinello
con la rozza zampogna
mentre bonari, gli zampognari, sorridevano al mio sguardo attento
e accarezzavano i miei riccioli neri

Vengo dal profumo dei biscotti alla cannella
che coccolavano il mio precoce risveglio

Vengo dalle novene intorno al focolare;
dalla mia languida noia consolata dalla devozione serena
del viso degli adulti.


Vengo dalle vigilie colorate di bacche di rosa canina
e di lingue di fuoco svettanti e vivaci
sul fondo nero del camino

Vengo dai bianchi banchetti 
circondati da quattro generazioni

Vengo dalle generose ma semplici vivande
donate da Madre Terra


Vengo dalle celebrazioni della Mezzanotte,
gremite di genti venute da ogni dove 

a rievocare il lontano Prodigio

Vengo dall'ampio sagrato, dagli abbracci corali,
dagli auguri comunitari:
un rito nel rito

Vengo dalle tombolate 
lunghe fino all'aurora 
dopo il Natale della Notte Santa

Semplicità e lentezza, ingredienti di un profondo benessere, valori che vorrei recuperare.
Lentezza, almeno durante questo nuovo Avvento, è l'augurio che rivolgo a voi tutti e a me stessa, con un abbraccio cosmico.

Includo chi non c'è più ed è stato con noi anche in questa blogosfera e in questo caldo Focolare.

Passo il testimone a Mirtillo del blog Mirtillo 14 - camminando che si unirà a noi con la sorpresa del 2 dicembre.

giovedì 22 novembre 2018

22 novembre



Vedo il logo con le candeline. Mi chiedo che ricorrenza sia per GOOGLE. Sovrappongo il cursore e ... "Auguri Graziana!"

So che è un meccanismo automatico e che google non pensa certo a me, però mi ha strappato un sorriso di piacevole infantile sorpresa.

Quest'anno vivo il mio compleanno con uno strano distacco; di solito ci penso anche nei giorni che lo precedono. Questa volta non ci ho pensato affatto; me lo ha ricordato mia figlia ieri sera. Mi sembra un positivo decondizionamento rispetto agli indicatori temporali, non penso ad una freudiana intenzione di non voler pensare agli anni che aumentano. No: ho sempre considerato ogni mio compleanno un regalo della vita.

Grazie novembre per avermi dato i natali e per avermi donato anche quest'anno il mio compleanno

Un compleanno particolare, l'ultimo da lavoratrice dipendente, l'ultimo da insegnante.
Sgomento?
No.Confido nelle mie potenti camaleontiche forze adattive. All'anno prossimo i bilanci, a Dio piacendo.

Il regalo che vorrei?
Per un solo istante, essere ancora figlia.

martedì 6 novembre 2018

sabato 3 novembre 2018

3 novembre

Pioviggina nelle prime ore, poi sole a profusione. Ecco cosa trovo in cima alla piccola conifera. Un piccolissimo "dinosauro" che si è rifugiato tra i teneri aghi per ripararsi dall'ingiuria del freddo del mattino. Mi guarda con terrore, vorrebbe fuggire, ma la sua natura ha sospeso il suo istinto imprigionato nella immobilità.

Ci penseranno i tiepidi raggi di sole della tarda mattina a dargli forza.


Benvenuto novembre :-)

In questi due giorni hai versato lacrime a profusione, ci hai ammantati del tuo velo grigio, ma è stata sempre così la rimembranza dei nostri cari: accompagnata da un moto di tristezza nostalgica che effonde anche il cielo.

Ecco le sere ancor più buie, ma al contempo un tempo altrettanto dilatato: l'orologio mi comunica  sempre che è presto. Ho ancora tempo di sfaccendare, di preparare accuratamente la cena, di apparecchiare con calma, di piegare i panni che stenderò l'indomani a catturare i primi timidi e velati raggi di sole. Già, il dono grande che fai a me, è il ritorno dell'ora solare che gusto appieno al tuo ingresso.

Dopo la frenesia estiva che amo fino all'inverosimile, tu riporti quiete, riflessione, ritorno in me stessa, riprendo le fila della mia vita, ricominciano i bilanci su quel che c'è da fare nell'immediato e a lungo termine, Dio permettendo.

Mi aspetto dolcissime giornate di sole.

domenica 21 ottobre 2018

Eppure è autunno!


La portulaca multicolor continua a fiorire. Lei avverte  una seconda primavera.

domenica 14 ottobre 2018

Andiamo verso il buio o verso la luce?


Mentre la luce del dì diminuisce, aumenta la luce interiore.
Buona Domenica!

sabato 28 aprile 2018

Addio piccolo Alfie

Scrivo con una tristezza infinita. Non mi soffermo sulla straziante vicenda, ma mi infilo empaticamente nei panni di un genitore. Opportuno o non opportuno, esiste una volontà e responsabilità genitoriale che non si può bypassare. Almeno se concerne la decisione di tentare disperatamente di curare il piccolo in un altro ospedale.
Negare questo diritto non è segno di civiltà a mio parere.

So che la malattia degenerativa non lasciava speranze, che il piccolo era stato visitato e curato da luminari inutilmente, che la medicina non è in grado di dare risposte a malattie rare.

Fare tutto il possibile o l'impossibile, però aiuta ad accogliere più serenamente anche il peggio.

giovedì 8 marzo 2018

8 marzo

Quali auguri ?!?!

Della banalità cui è ridotta questa giornata (Giornata internazionale della donna) ho già parlato altre volte.
Ma stavolta, non sono capace neppure di quello.

Il mio pensiero va ad Antonietta Gargiulo. Ad una donna che domani saprà degli imminenti funerali delle sue figlie.

Siamo di fronte a una mattanza. Una mattanza perpetrata ai danni delle donne: sgozzate, fatte a pezzi, deturpate, stuprate.

Quale festa? Ma per cortesia ...

Frutti malsani di una società malata e senza valori.
Di una società dove tutto è lecito, dove non c'è nessun tentativo di demarcazione tra ciò che si può e ciò che non si può. Una società dove le regole elementari per una convivenza civile non esistono più.
Dove la parola responsabilità e senso del dovere sono perlopiù ignorate.
Lo vedo anche nella mia classe di alunni. Combatto, non mi arrendo, vado fino in fondo, non mollerò mai, da buon don chisciotte consapevole: ma la presenza del muro che rema contro ce l'ho tangibilmente di fronte... Purtroppo ... Chiaramente non per me.

Che dire?! Scusate lo sfogo. Non è una lamentela. Ma pura indignazione.

Un'immgine sì, la pubblico e la dedico a tutte le passanti. L'ho ricevuta da un mio ex alunno, padre di due bambini. Me l'ha inviata così, senza parole. Quanto ho apprezzato quel silenzio ...


giovedì 11 gennaio 2018

9 gennaio 2018

Quasi 20 anni fa ci lasciava un cantautore e poeta sempre presente nei miei ascolti.


Ha musicato e cantato le ingiustizie, i soprusi, l'arroganza dei più forti rimanendo empaticamente accanto e in difesa dei deboli.