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martedì 31 dicembre 2019

lunedì 23 dicembre 2019

L'adorazione dei magi

Apro la finestra numero 23 del Calendario  dell'Avvento "Il focolare dell'anima" ideato e organizzato per la sesta edizione, dall'amica Sciarada Sciaranti attraverso il suo, blog "Anima mundi".



Con questo post concludo la mia partecipazione al Focolare dell'anima attraverso la personale lettura dell'Adorazione dei magi di Andrea Mantegna.




L'impianto iconografico  si basa solo sul primo piano dei personaggi.

I magi sono assorti; il loro sguardo sembra andare oltre la scena divina,  è uno sguardo che rende grazie, che contempla, è lo sguardo di gioia di chi ha incontrato Dio, ma che è pronto a proseguire il suo cammino; quella stella che li ha guidati lungo un cammino denso di difficoltà e di errori, ora si è posata nel loro cuore e la contemplano pieni di luce e di gratitudine.

In quegli sguardi si intravvede il prototipo del ricercatore che non più pago di quello che possiede, si mette in cammino e va alla ricerca; un cammino che è soprattutto un cammino interiore, la ricerca di sé e del proprio senso, quella che può condurre alla felicità vera, laicamente e cristianamente parlando.

Non aggiungo altro, lascio a voi le conclusioni e le interpretazioni, ma vi auguro Buon Natale e se posso, buona ricerca a noi!

Il mio grazie a Sciarada e a tutti voi, carissimi amici che siete il dono di questo Calendario.

Ci ritroviamo domani, nel blog di Elio, De qua e de là, al quale auguro in anticipo Buon Compleanno! Doppia festa per Elio!



domenica 22 dicembre 2019

Buon Solstizio!


Oggi entriamo nell'inverno astronomico, ma da domani, giornate più lunghe, graduale ritorno impercettibile della luce!
Buona festa della Luce, laicamente e cristianamente.

giovedì 19 dicembre 2019

Una neopensionata a scuola

Martedì scorso pranzo con due amiche ex colleghe per raccontare e raccontarci: lo so, la quotidianità di un'insegnante ha un potere così tanto assorbente che è capace di mandarti a casa completamente svuotata, le essenziali incombenze della vita familiare e poi solo bisogno di ricaricare le pile.

Le penso sempre le mie colleghe, tutte; sono ancora tanto partecipe di quella vita che mi ha presa per oltre 40 anni. So qual è l'occupazione dominante del momento, l'ingerenza dell'aspetto burocratico; le penso sul traffico cittadino sotto la pioggia e il freddo mentre io posso restare al calduccio: continuo a vivere col pensiero una vita parallela.

Col sorriso però, una partecipazione empatica ma senza coinvolgimento emotivo, senza rimpianti. Me ne compiaccio, non pensavo di esserne capace, dopo la sofferenza cupa del distacco di fine anno scolastico.

Sapevo benissimo che l'ultimo martedì dell'anno è il rientro per i brindisi e per gli auguri corali in interplesso, con la preside e tutto il personale ATA. Partecipano anche le pensionate che desiderano farlo. Io avevo deciso che non sarei andata. Quando si chiude si chiude, senza via di mezzo, dicevo a me stessa. Invece no, su invito di Franca e Roberta rompo questo schema. Vado!

Arrivo con 5 minuti di ritardo, ma arrivo. Cappotto rosso, come le bacche mature del pungitopo e dell'agrifoglio. Sento l'affetto profondo, l'accoglienza, il piacere reciproco del rivedersi. Una voce unanime:

- C'hai fatto!?!? Sei più bella!!! Sei radiosa ... Ringiovanita!

- Qual'è il tuo desidero di questo istante?

- Ritornare in classe per una settimana!

- Vieni in classe mia! Ho da preparare una socializzazione di fine anno. Vienila a conoscere la mia prima.

- Ma hai in mente cosa fare?

- No! Deciderai tutto tu!

Non rispondo. Mi spiazza. In realtà pensavo ai miei ragazzi di quinta che ho lasciato: fare lezione senza l'assillo degli obiettivi, per il piacere di stare con loro come non ci sono mai stata. Ho giocato, organizzato laboratori, circle time, giochi di ruolo e tanto ma tanto ma tanto ancora: ma erano ancoraggi a "cose" che avevo in testa.Ora farei tutto con pura follia: senza mappe mentali..
Decisamente non con la responsabilità di un impegno, non ne sarei più capace.

Mentalmente ho chiuso. Guardo altrove: volontariato all'oncoematologia pediatrica, apicultura, corso di cucito, coro, spettacoli, viaggi... Incontri trascurati: amiche e amici, cugine, neopensionate. Incontri occasionali di strada: alla pensilina dell'auto, in Corso Umberto, in Chiesa, in ultimo ma in reatà in primis, la mia Famiglia!

Ho dato, ora coltivo altre passioni. Non ho tempo da perdere.

venerdì 13 dicembre 2019

La Sacra Famiglia: Calendario dell'Avvento VI edizione



Finestra del 13 dicembre dell'ormai storico Calendario dell'Avvento "Il focolare dell'Anima" dell'amica Sciarada del Blog Anima Mundi.


Continua il mio viaggio nell'arte, alla ricerca di messaggi beneauguranti: è di nuovo Michelangelo Merisi da Caravaggio a tendermi la mano con questo quadretto familiare in tutti i sensi: per essere più ridotto rispetto ai suoi monumentali dipinti e per ritrarre un momento di intimità domestica di una famiglia comune, simile a tante altre.

Riconosceremmo, infatti, la Sacra Famiglia, se non per un'aureola quasi impercettibile e per il bastone di Giuseppe relegato sullo sfondo scuro della composizione? Unici elementi convenzionali, ma appena accennati nel complesso iconografico.

Anche qui il trionfo dell'umano: è lì in quel volto pallido evidenziato dai capelli scuri e dall'abito scarlatto; è nell'abbraccio istintivo del bambino che si aggrappa sul collo della madre intrecciandovi le manine:gesto irrorato di luce piena. Forse che il Bambino prova un moto di imbarazzata timidezza alla vista del cuginetto Giovanni che forse conosce in quel momento?

E che dire del gesto di Giuseppe, che attrae il piccolo Giovanni, posto oltre la balaustra... Sembra che dica - Vieni, c'è posto anche per te! 

Mi piace pensare che quell'uomo posto sul retro, immerso nel buio, ma preposto alla protezione del divino, dica al buio che è in me, tendendomi la mano:

- Vieni, non temere! Non siamo poi così lontani.

A proposito di Luce, oggi, 13 dicembre, il calendario solare ci offre uno spicchio di luce nel mese astronomicamente più buio dell'anno: una festa di Luce posta nel trionfo dell'oscurità che sembra presagire e annunciarci il ritorno del Sole solstiziale che riporta vita rigenerata dopo lunga gestazione. Auguri a tutti coloro che portano questo nome, ma auguri anche a tutti noi in quanto illuminati dalla Luce.

Grazie Sciarada, ti rinnovo il mio grazie per la magia degli incontri e dell'incontro che riesci a realizzare.

Ci vediamo domani con Mirtillo del Blog  Camminando.

domenica 8 dicembre 2019

8 dicembre 2019


"Sono qui o dolce Dio
ad ascoltar la tua parola
fa' che mi pervada nel profondo!
Stai con me ovunque andrai
non perderti o figlio mio
vivi la bellezza del tuo cuore!

Alleluja Alleluja, Alleluja Alleluja"

Dopo una colazione in compagnia di ex alunni adulti torno a casa felice come una Pasqua e sttraversando la pineta dannunziana, mi sciolgo in questo canto, sorridendo ai passanti che mi incrociano e mi guardano un po' perplessi. Le emozioni sono incontenibili.





Mi sovviene intanto che siamo al 39° anno dalla morte di Jhon Lennon e mi ricordo quando il programma radiofonico delle 6.00 "prima di cominciare", interruppe il palinsesto:

- E' stato assassinato Jhon Lennon in circostanze ancora da chiarire ..."

Su un programma televisivo di qualche tempo fa, sentii casualmente il racconto della storia di Jhon Lennon. Sua madre lo aveva ammaestrato su un punto-chiave: in tutta la tua vita sii felice, il resto verrà di conseguenza. Forse, anzi sicuramente, tale esortazione fece esplodere la genialità che era in lui, precocemente interrotta da un gesto che non mi riesce di qualificare.

Quando il maestro assegnò il classico tema- Cosa vuoi fare da grande- egli rispose:
- Voglio essere felice!
- Tu non hai capito il tema!
- Tu, caro maestro, non hai capito niente della vita!





 La mia giornata si conclude con il concerto "Aspettando il Natale", parrocchia Santa Maria Maggiore in Francavilla al Mare, cittadina meravigliosa, con la mia collega e amica nonché  compagna di merende, viaggi, teatro, arte(mostre musei cinema).



martedì 3 dicembre 2019

Io, la Natività del Signore

Sono La Natività del Signore con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi. 
Ero collocata nell'oratorio di San Lorenzo a Palermo: adornare quel luogo fu il fine che generò la mia realizzazione.

I miei personaggi sono profondamente umani: nessuna aureola; nessuna serafica e convenzionale compostezza; l'equilibrio iconografico convenzionale è totalmente ignorato e stravolto: il Bambinello è poggiato direttamente a terra su un giaciglio appena accennato; Maria, silenziosa e assorta, guarda il Figlio, la mano sul grembo ancora gonfio e dolente.

Giuseppe, uomo giovane che parla col personaggio dietro di lui; forse lo sta invitando a farsi avanti per adorare suo Figlio e nel fare ciò non si cura di dare le spalle a te che guardi. In composta meditazione, a destra, vediamo San Francesco d' Assisi, dall'altra parte, attonito, con un senso di interrogativa, quasi incredula meraviglia, c'è San Lorenzo.

L'unico elemento di congiunzione col divino è l'angelo che plana verso il Bambino con il cartiglio spiegato.




Quale sarà mai il messaggio che il mio Autore, Michelangelo Merisi da Caravaggio, detto semplicemente Caravaggio,  ha voluto veicolare attraverso questo dipinto?

Caro osservatore, nella tua umanità di luci ed ombre, nelle tue fragilità, nel fallimento dei tuoi buoni propositi, in questa tua complessità, è la tua bellezza.

In questa tela infatti, la santità si incarna con l'umano.

Sentiti amato così come sei...  Sarà questa la via della fede?


Partecipo con questo post al Calendario dell'Avvento, sesta edizione, ideato e promosso dall'instancabile amica Sciarada del blog Anima Mundi che non mi stanco di ringraziare.

Accettare il suo generoso invito significa per me tornare alla tastiera con la libertà del mio sentire; ma la cosa più esaltante è ritrovarvi ed incontrarvi di nuovo, è svegliarsi al mattino con il pensiero di cercarvi qui.

Quanto da me scritto non ha nulla di oggettivo, ma è una personale lettura di questa Natività, con un gioco di ruolo che ero solita proporre ai miei alunni, per farli gareggiare nella concentrazione, nello studio critico, per il piacere di andare in scena. Non me ne vogliano gli intenditori.

A domani, con la voce di Mirtillo 14 - Camminando