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mercoledì 28 febbraio 2007

Primavera

La pioggerellina di marzo

Che dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
Dell'orto, sul fico e sul moro
Ornati di gemmule d'oro?

- Passata è l'uggiosa invernata,
Passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera
Di fuor dalla nuvola bigia
Che in ciel si pigia,
Domani uscira' la primavera
Guernita di gemme e di gale,
Di lucido sole,
Di fresche viole,
Di primule rosse, di battiti d'ale,
Di nidi,
Di gridi,
di rondini, ed anche
Di stelle di mandorlo, bianche…

Cio' dice la pioggerellina
di marzo che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
Dell'orto, sul fico e sul moro
Ornati di gemmule d'oro.
Cio' canta, cio' dice;
E il cuore che l'ascolta e' felice.

Angiolo Silvio Novaro

(In verità l' uggiosa invernata non l' abbiamo vista quest' anno ...)

Il ricordo vola lontanissimo, quando alunnetta dal grembiulino nero, collettino bianco e nastro rosa, imparai a memoria questa poesia, con naturalezza, senza forzature perché tutto riscontravo nell' ambiente circostante casa mia.
La ricordo ancora con tenerezza ed ogni anno al primo di marzo mi diletto a recitarla ai miei alunni. Il miracolo si ripete sempre; tutti in religioso silenzio e alla fine:
-ANCORA, ANCORA!!!
Comunicare emozioni: il segreto è tutto qui; credo che ciò valga anche per gli studenti...

mercoledì 21 febbraio 2007

Le Ceneri

Memento, homo, quia pulvus est et in pulverem revertis!
Ricorda, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai!

Digiuno o astinenza dalle carni, sentenziavano i nostri anziani, penitenza, meditazione, purificazione ...già ... penitenza.

Ogni anno, dalle Ceneri dell' 80, il ricordo ritorna in quel lontano giorno, quando il mio primogenito aveva un anno scarso: ogni mattina, 7.30, partivo per Vestea dove insegnavo insieme ad altri 4 colleghi quasi coetanei, presso la scuola elementare, oggi scuola Primaria.
Avevamo la sana abitudine di fare colazione a metà mattina, insieme agli alunni. Li riunivamo tutti e ci riunivamo anche noi(si poteva fare...erano tutti calmi e tranquilli;)
A turno ognuno di noi preparava la colazione per gli altri.

Il giorno delle Ceneri toccò a me. Tra noi c' era Erminio F. già diacono e ministro straordinario dell' Eucarestia, persona che ricordo con immensa stima ... tanto ha dato a noi colleghi quanto agli alunni e alle famiglie...

' Forse gli altri non ci baderanno, ma non posso offrire il solito panino al prosciutto, al salame, alla mortadella e robe del genere. Oggi non si mangia carne, sicuramente Erminio non accetterebbe...' pensai.

Problema risolto: ' pane e prosciutto e pane con tonno e pomodorini, poi ognuno prenderà quel che vorrà...'

Chi prese per primo il pane col prosciutto?
Erminio!!!

- E' bello dare un senso a questo giorno; la mia penitenza però non può limitarsi a rinunciare alla carne; è troppo poco e soprattutto roppo comodo... ad un certo punto del tuo cammino spirituale senti il limite della prescrizione e ti ricordi e comprendi che il comandamento è stato ed è un effetto della durezza del cuore... - queste, le parole di Erminio

A distanza di tanti anni, mio caro Erminio, sono sempre lì a segnare il passo. Lo so che è più giusto limitare e controllare quello che esce dalla bocca - giudizio facile, mormorazione, pettegolezzo - ma è proprio l' ancoraggio alla prescrizione che mi può orientare alla meditazione. Limitare la carne alla domenica, significa stare più tempo in cucina ...

Sono anni che non partecipo al rito dell' imposizione per motivi contingenti: se ci penso sono quasi 18 anni! Aspettavo la mia ultima figlia venuta al mondo il lunedì santo alle 7.20...
Quest' anno me lo ha impedito un corso di aggiornamento (h 16.00/ h.19.00) ; dopo il carnevale bella penitenza anche questa...


Un rito antico l' imposizione delle sacre ceneri sul capo; semplice, scarno, relegato dalla chiesa nel novero delle festività minori, di serie B oserei dire, quelle che, in quanto appassionata della quotidianità, maggiormente mi affascinano... Un rito che ti pone senza mezzi termini, di fronte all' epilogo della vita.
Praticato assiduamente fino a qualche decennio fa e praticamente sconosciuto o dimenticato oggi, questo rito non dovrebbe generare tristezza o disperazione, ma un ridimensionamento del nostro vitello d' oro (attaccamento ai beni terreni, alla carriera, al prestigio, al denaro...), una vita più libera dagli affanni per tutti, credenti e non...