Scrivo con una tristezza infinita. Non mi soffermo sulla straziante vicenda, ma mi infilo empaticamente nei panni di un genitore. Opportuno o non opportuno, esiste una volontà e responsabilità genitoriale che non si può bypassare. Almeno se concerne la decisione di tentare disperatamente di curare il piccolo in un altro ospedale.
Negare questo diritto non è segno di civiltà a mio parere.
So che la malattia degenerativa non lasciava speranze, che il piccolo era stato visitato e curato da luminari inutilmente, che la medicina non è in grado di dare risposte a malattie rare.
Fare tutto il possibile o l'impossibile, però aiuta ad accogliere più serenamente anche il peggio.
Negare questo diritto non è segno di civiltà a mio parere.
So che la malattia degenerativa non lasciava speranze, che il piccolo era stato visitato e curato da luminari inutilmente, che la medicina non è in grado di dare risposte a malattie rare.
Fare tutto il possibile o l'impossibile, però aiuta ad accogliere più serenamente anche il peggio.