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lunedì 29 dicembre 2025

19 dicembre 2025

Sono in oculistica. Preparo la cartella per l'intervento di cataratta. Fila burocratica lunghissima di cui conosco l'iter per aver già preparato la cartella dell'occhio destro lo scorso 11 dicembre.

Sento un approccio più familiare da parte dell'infermiera che mi accoglie, quasi che la velocità con cui eseguo gli step alleggerisca le sue mansioni e deponga a favore di un'interlocuzione più confidenziale e meno automatica e distante; non sono un numero.

Finalmente lascio il reparto e velocemente mi dirigo verso l'uscita; nell'atriovedo la volontaria dell'AIL che offre i Sogni di cioccolato ché le stelle di Natale sono terminate. Decido di offrire il mio contributo:

- Al latte o fondente?

-Fondente

.Facciamo extrafondente signora, va bene ?!

Imbusta le golosità alla nocciola, con gesti lenti e cadenzati, compila la ricevuta mentre  indugio sul suo abbigliamento rosso fiammante e sulla penna che lentamente scorre sulla carta, una penna rossa anchìessa, pendent con tutto il resto; mi chiedo se sia una divisa o una scelta personale; la signora evidentemente avverte i miei pensieri e si sente addosso il mio sguardo che a dire dei miei figli, si taglia a fette:

-Signora lei ama il rosso ... Le regalo la mia penna - il sorriso si fa ampio, abbondandemente ricambiato dal mio. Sono stata vista, anche dalla volontaria, ed è una bella sensazione sebbene vissuta con un timido allegro imbarazzo. 

Esco, sono felice del dialogo della volontaria, anche della fila burocratica in ospedale perché vivo un momento di spensiearstezza: mio marito è in bella comapgnia, con suo fratello; non ho fretta di rincasare, mi beo di tutti i momenti di vita quotidiana che sono uaa primizia di una bomtà indescrivibile, ho le ali ai piedi, sonoleggera,come quando la vita era bella, ma io non lo sapevo.

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