avviso

Alcune immagini contenute in questo blog sono state reperite dalla rete, ove non espressamente indicato il diritto di autore.
Tuttavia, se qualcuno rivendicasse diritti di proprietà, può segnalarlo al mio indirizzo e-mail: provvederei alla immediata rimozione delle immagini stesse.



venerdì 7 ottobre 2011

L'uomo che sussurrava il futuro

Due parole di omaggio per un genio.
Riporto il pensiero espresso da mio figlio Dennis sulla bacheca di FB, che materializza esattamente il mio. Non riformulo, né aggiungo;la gessatura che mi blocca interamente la mano destra e l' avambraccio(rottura dello scafoide), mi crea disagio anche con la tastiera.

"C'è un vero Progresso solo quando i Vantaggi di una Nuova Tecnologia sono per Tutti"

" ...mi fa solo un po' sorridere il pensiero che il 90% degli utilizzatori apple ignorano quasi la totalità del potenziale dei prodotti che hanno...ma gli interessa solo che ci sia la mela. Magari per loro Steve Jobs è solo l'inventore dell'iphone...... :)
Io non sono riuscito mai a digerire la Apple e i paletti imposti dai loro prodotti...non penso che avrò mai niente con la mela dietro, ma non posso non levarmi il cappello di fronte a una persona che ha cambiato realmente il concetto di tecnologia contemporanea....e soprattutto di marketing e di brand, perchè è proprio il marketing che ha rivoluzionato con la sua genialità..."

In questo senso è,anche per me, l'uomo che sussurava il fututo. Addio Steve Jobs...Omaggio al tuo coraggio oltre che alla tua genialità.



Questo video fu con me condiviso da mia figlia, a conclusione dei miei esami all' Università, qualche mese fa.

10 commenti:

  1. Bjour,quand on fait une recherche il a ameliore des produits deja existant et un design mais il reste un genie

    RispondiElimina
  2. Ciao Graziana,nel suo settore è stato un grande,oltre ad aver contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di essere vegetariani.Buona giornata

    RispondiElimina
  3. Ciao erborista, sull'aspetto vegetariano, non lo conoscevo.Grazie

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. A me non piaceva per niente, e lo seguo da quando avevo 13 anni. Era un genio, ma del marketing. Era un visionario convinto che solo la sua visione del futuro potesse essere quella "giusta", "esatta", ed era talmente certo delle sue visioni che riusciva ad imporle, coinvolgendo emotivamente e con piena accettazione da parte loro anche agli altri. Era un vero leader in questo senso.

    Ma non c'è niente che faccia pensare nella sua storia che sia stato una benedizione per l'umanità. E' certo invece che ha determinato l'orientamento della tecnologia negli anni a venire. Non mi dilungo, ma anche il discorso ai neolaureati, come tutto quello che faceva Jobs, è il frutto di un'attenzione maniacale ai particolari, ogni cosa al posto giusto al momento giusto, con la tensione giusta e l’emotività giusta. Jobs dipingeva la propria leggenda. Era in grado di costruire il proprio mito. E in questo è simile ad un altro grande propagandista di sé stesso, un certo Alessandro Magno che costruì a tavolino la sua immagine, spiegando a storici, artisti, letterati, cosa dovevano dire di lui, come dovevano ritrarlo.

    La Apple è una delle industrie con l'impatto più devastante in termini di sostenibilità ambientale perché l'azienda, a differenza di tante altre, deve per forza lanciare nuovi prodotti ad una cadenza frenetica, altrimenti scompare. Il regime di segretezza è tale che anche le autorità che si occupano dello sfruttamento di esseri umani, bambini inclusi, nelle fabbriche cinesi hanno difficoltà a fare i controlli, dato che la politica di Apple è quella di non far trapelare nulla. Ma qualcosa è trapelato e si sono scoperte le gravi violazioni di uno dei suoi fornitori, che Jobs aveva coperto e poi minimizzato. E altro, tanto altro, gli aneddoti sui licenziamenti violenti, sul "cartone". Jobs ti incontra nel corridoio, ti chiede qual è il contributo che in quel momento stai dando ad Apple. Se la risposta non lo convince non dice niente. Alcune mattine dopo però trovi un cartone sulla tua scrivania e comprendi che te ne devi andare, sei licenziato. Faceva parte del personaggio. Nell'azienda vigge una regola paranoica, tutti diffidano di tutti. Tutti possono fare le scarpe a tutti. E' questo lo stile di leadership di Jobs. Lo è sempre stato. Dividi et impera. Il controllo è sempre stato totale. E i collaboratori che portavano cattive notizie rischiavano sul serio di beccarsi oggetti in testa, i suoi scatti d'ira erano ben noti.
    (segue)

    RispondiElimina
  6. (seguito)
    I prodotti Apple sono prodotti di Elite. Guardate una puntata del Dott. House, quali portatili tiene sul tavolo? I legami con Hollywood erano parte integrante della strategia della visibilità, così come le forniture gratuite alle scuole, generazioni di studenti abituate a differenziarsi dagli altri perché compravano prodotti con la mela. Che sono prodotti con la tecnologia meno nota e divulgata, quindi non standardizzati, d’elite appunto. Infatti non ha mai compreso l’avvento di Linux che è un sistema in grado di bypassarlo, strappandogli lo scettro che si era costruito di “alternativa al grande fratello Microsoft”. In realtà Apple è il grande fratello, i codici e le tecnologie vengono difese a suon di tribunali ed avvocati, non è possibile apportare la minima modifica ai suoi sistemi, per un motivo molto semplice, che poi ha determinato il successo commerciale della mela: è tutto a pagamento. Anche quando starnutisci con Apple devi pagare. Apple si pone fuori dal mondo, perfino dalle leggi come dimostra la recente sentenza del tribunale di Vicenza contro gli store Apple che rifiutano di offrire la garanzia del fornitore di due anni. Anche l’antitrust a Trento si occupa della Mela, che rifiuta il secondo anno di garanzia sui prodotti, facendolo pagare, il che è un illecito. Ma Apple è una gigantesca macchina per fare soldi, con una struttura complessa come poche. Ora, se l’innovazione è complessa non è fruibile. Se non è fruibile, vuol dire che non è innovazione. E’ semplicemente una macchina per fare soldi, rivolta ad una fascia di popolazione che ha buone capacità di spesa.

    Luci ed ombre. Mi ricorda Stalin, anche lui un personaggio carismatico, temuto, rispettato, amato, in grado di portare il suo paese al vertice del mondo intero e di dettarne le linee di sviluppo, di costruire il futuro che aveva in mente.

    Una cosa è certa. Guardate un telefilm di Star Trek degli anni sessanta, un uomo entra in una stanza fornisce ordini vocali, la macchina ubbidisce. Chiede, la macchina risponde.

    Poi guardate un film di Star Trek, a partire dal terzo diciamo, succede una cosa strana, cominciano ad interagire guardando il video. Nelle ipotesi di fantascienza, nelle ipotesi di futuro di prima dell'avvento di Apple, non si pensava al video come interfaccia per collegare l'uomo al resto del mondo. Ma ad un certo punto il mondo intero si è adattato alla visione di jobs che vedeva un PC su ogni tavolo umano, e il video è diventato l'interfaccia privilegiata. E' andata così, ha modellato il futuro, ma non è detto che sia un bene.

    Non si riesce più ad immaginare quello scenario in cui un uomo entra e parla alla macchina. Adesso deve muovere il mouse, deve guardare il video, deve scrivere. Nelle ipotesi pre-Jobs, l'uomo parlava e un macchinario prendeva nota. Non si capiva neanche dov'era lo strumento.

    Al massimo si poteva pensare di interagire tramite il telecomando e la TV avrebbe fatto comparire le immagini, in tre dimensioni. Tutto sparito, oggi è il PC sul tavolo a collegare al mondo. Questa è l'intuizione di Jobs, la sua eredità. E a me neppure piace stare ore davanti al video, avrei preferito che si continuasse a studiare il controllo vocale... ma chissà se sarebbe davvero successo.

    Pace all'anima sua, riposi in pace.

    RispondiElimina
  7. Grazie Exo, come sempre i tuoi commenti sono dei post nel post, ricchi di utili informazioni. Grazie per essere passato.

    RispondiElimina
  8. Non sei arrabbiata perché ho denudato il re?

    Ieri parlavo con alcuni amici degli e.book, una tecnologia che non decolla in Italia. Ma neanche troppo nel mondo.

    Gli ho chiesto:

    "Sapete perchè gli e.book non decollano?"
    "Perchè?"
    "Perchè non li ha lanciati Jobs"

    RispondiElimina
  9. no, non potrei arrabbiarmi di fatti veri e motivati; trapela anche dal messaggio di mio figlio che ho condiviso, che non siamo per niente meladipendenti. Parliamo di genialità del marketing e tu hai ampliato questo significato di elementi che non conoscevo e su cui non avevo abbastanza riflettuto(vedi sostenibilità ambientale).

    Oggi è morto "Richtie, il genio sconosciuto" il genio dell' informatica moderna, di fronte al quale anche S Jobs si sarebbe dovuto inchinare; eppure pare non se ne sia accorto nessuno.

    Quando parlavo di coraggio, mi riferivo all' uomo che affronta la morte.

    RispondiElimina