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mercoledì 13 aprile 2011

Zuppa di cascigni e fagioli


Protagonista di questa semplice preparazione è il taràssaco che in Abruzzo chiamiamo cascigno.

1. Pulire e lessare i cascigni; indi scolarli e insaporirli in un soffritto di aglio e peperoncino preferibilmente in un largo tegame di coccio;
2. Versare una pari o comunque proporzionata quantità di fagioli borlotti, precedentemente lessati o in alternativa usare quelli in barattolo;
3.Insaporire il tutto aggiungendo un mestolo di acqua di cottura di cascigni e una di fagioli;
4.Completare la cottura a fiamma vivace per 5/6 minuti
La zuppa si accompagna preferibilmente con pane integrale; la tradizione contadina la vuole associata alla pizza di farina di mais (la cosiddetta pizze di randinie, cioè di grano d' India); provare per credere...

Il cascigno, può finire in un saporito minestrone insieme alle altre cicorie spontanee (spranie, casselle, rapacciole di cui non conosco il termine italiano) oppure nel riso e cicoria, sostituendo egregiamente la cicoria del fruttivendolo. La sua acqua di cottura può essere la base di un consommé arricchito da cubetti di pane raffermo soffritto secondo le nostre usanze regionali.
Può essere velocemente passatoin padella (dopo essere stato brevemente lessato) con l' aggiunta di uova e formaggio grattugiato battuti a mo' di frittata e insaporiti di pepe e sale.
Molto semplicemente può essere consumato crudo nelle insalate miste...Le radici possono essere usate per tisane depurative.... Be' ...potrei continuare all' infinito, ma mi fermo qui...

A conclusione del largo impiego di questa erbacea spontanea nelle mie preparazioni culinarie da fine inverno a tarda primavera (in estate è un po' troppo dura e amara), vorrei spendere due parole in omaggio alla sue proprietà benefiche: depura e rinvigorisce la funzionalità di stomaco, fegato e pancreas; riduce gli effetti negativi dell' invecchiamento grazie alle potenti sostanze antiossidanti che combattono i radicali liberi.

Attecchisce praticamente dappertutto, prediligendo i bordi dei sentieri, quasi ad aiutarci ad essere trovata; più ne prendi e più ce ne ritrovi alla passeggiata successiva, a testimonianza della generosità della terra che si esprime maggiormente nei suoi frutti spontanei.
Concludo questa ode al cascigno con una frase del medico Ippocrate (400 a. C):

"Fa' che il tuo cibo sia la medicina, e che la Medicina sia il tuo cibo…" massima preziosa di cui il cascigno è solo uno degli innumerevoli esempi ...

9 commenti:

  1. Un'ode a quest'erba spontanea che adoro. Proverò con piacere la tua ricetta.

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  2. prendo nota. Anche da me va forte il tarassaco in questo periodo

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  3. @Luigina @rosso vermiglio @ Vitamina
    Il sapore è un po' rustico e deciso.
    Chiaramente ognuno può adattarla al proprio gusto personale eliminando l' aglio o il peperoncino, o entrambi.

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  4. Non ho mai usato questa erba, ma è la stessa che cresce spontanea nei prati?

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  5. Sì, Emanuela ... Ottima davvero :)

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  6. penso che il cascigno non sia il tarassaco ma il sonchus oleraceus

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  7. Non so ... noi lo chiamiamo così. In ogni modo si tratta di un insieme di cicorie selvatiche di cuio fanno parte entrambi. Grazie

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