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venerdì 6 novembre 2020

Primo novembre

Pubblico a posteriori; la raccolta delle olive mi tiene lontana dalla casa di residenza. Qui in campagna,12 giorni senza il televisore che ha deciso di abbandonarci, e senza rete cellulare se non fuori casa in strada o al piano di sopra nelle camere.









E' la festa di Ognissanti; urge sospendere la raccolta, non per una rigida obbedienza ad un precetto, ma perché così facevano i miei genitori, i miei nonni e i miei bisnonni e ovviamente tutte le generazioni precedenti. E' importante, in questo giorno, riconnettersi con le proprie dinastie per avvertire e ripristinare quel vincolo di unità profonda, difficile da veicolare con le parole.

Mi avvio lungo il viale verso il cimitero per assistere alla celebrazione.

Queste foglie e quella panchina che rimembra gli incontri, ma che fiduciosa ne attende di nuovi, mi fanno respirare aria di autunno, aria di riposo e di gestazione, di costruzione di nuova energia creatrice.

C'è mercato all'aperto di domenica. Ma stavolta sono pochi gli ambulanti che allestiscono in bella mostra la loro merce; i più hanno condiviso la mia decisione di sospensione, pochi i curiosi e gli acquirenti, forse relegati a casa dalla prudenza covid 19.



 











Arrivo alla piccola chiesa attigua al cimitero: la Madonna della Cona. La celebrazione avverrà all'aperto, sedie distanziate, sufficienti per la piccola comunità. La temperatura è freddina ma tollerabile. Omelia semplice ma toccante: il commento alla pagina delle Beatitudini.

Tutte le celebrazioni si svolgono qui dal 6 aprile 2009, giorno del terremoto; la chiesa parrocchiale è ancora inagibile.











Al ritorno, "il fuoco buono" per tutto il pomeriggio, mentre mi diletto con l'uncinetto e la cucina.

Buon novembre a tutti.

8 commenti:


  1. Un fine settimana speciale, avvolta quasi solo dai suoni della natura, del fuoco e dell'ambiente circostante. Peccato visti i tempi, che poi si deve tornare e ci si immerge nuovamente dentro un ambiente devastante e profondamente logorante.

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    1. E' vero quel che dici; qui del covid ci si dimentica; la campagna non contagia e si è liberi da qualsiasi dispositivo.
      In città torna il logorio e lo stress. Grazie e buon fine settimana.

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  2. Anch'io ho un grosso ulivo, carico di olive in giardino. Sono le cose buone di una volta , anch'io sono stata a messa al cimitero per la ricorrenza dei defunti ,da noi la messa l'hanno celebrata all'aperto e io l'ho seguita accanto alla tomba dei miei genitori. Saluti.

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  3. Ciao Graziana, il racconto del fine settimana trascorso nella tua casa in montagna, è davvero suggestivo. Da bimba, partecipavo sia alla vendemmia che alla raccolta delle olive nell'azienda di uno zio ed è uno dei dei più bei ricordi che conservo.
    Un abbraccio.

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    1. Immagino. Intorno all'ulivo ho tantissimi ricordi anch'io, ma non solo; quando torno qui si riavviva un mondo interiore per ogni particolare. Grazie. Un abbraccio anche a te.

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