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domenica 28 marzo 2021

L'ora legale

Eccoti di nuovo, disagio di una vita intera.

Dopo più di cinquant'anni, ho potuto sperare che sparisse dalla circolazione, o che al limite rimanesse per sempre, evitandomi questi repentini adattamenti. Invece pare che debba rimanere per sempre.

L'Italia, infatti, pare che non voglia prendere posizione rispetto alla richiesta dell'Unione Europea che chiede di adottare uno dei due orari, solare o legale, per tutto l'anno. La nostra originalità sembra orientata a non scegliere, a lasciare le cose come stanno: questo era stato l'orientamento di Conte.

Io soffro nel passaggio all'ora legale, sto invece benissimo al ritorno all'ora solare, forse perché sono molto in sintonia con i ritmi naturali. Insonnia e tachicardia, mi accompagnano di solito fino a giugno inoltrato.

Ora che sono in pensione cerco di difendermi ignorando le lancette per quanto possibile, mentre nella precedente vita lavorativa, o ancor prima da studentessa, ho sempre  rincorso il tempo, oltre ad avere disagi fisici.

Ma io mi chiedo, indipendentemente dal mio personale modo di essere, è davvero utile questa ora legale?

Inoltre, di fronte alla richiesta di fare una seria valutazione e scegliere uno piuttosto che l'altro orario, perché si dovrebbe dribblare?

sabato 20 marzo 2021

20 marzo

A quest'ora di 32 anni fa iniziano le doglie, quelle "vere", dopo una nottata di blande e intemittenti sensazioni precedute dalla rottura del liquido amniotico.

Le ripetute ecografie non rivelarono il sesso del nascituro, tenuto segreto dal cordone ombelicale acciambellato proprio lì. Sentivo che era una femmina e che era sana: mi ero tassativamente rifiutata di fare l'amniocentesi nei primi mesi, ma questa è un'altra storia.
Tuttavia avevo scelto il nome per un maschietto; sarebbe stato Jacopo, nulla di rosa nel corredino, solo altri colori pastello. Sarei stata felicissima anche per il terzo maschio che sarebbe stato accolto senza delusione.

Si era proposta una madrina che accolsi a piene mani, una nipote di secondo grado diciannovenne; fosse stata una femmina le avrei dato il suo nome: Alessia! Ancora oggi sono Alessia Grande e Alessia Piccola, tanto per distinguerle se stanno insieme. 

Verso le 7,30 viene alla luce una bimba meravigliosa; tutti che la guardavano dai vetri della nursery, anche quelli di passaggio.

Alessia, un regalo grande della Vita, immenso, straordinario, oltre ogni aspettativa. Mai una nottata insonne, mai una malanno infantile, il ritmo sonno-veglia identico al mio da subito, "la piccola quercia" la definiva mia madre.

Racchiude il temperamento delle due nonne: la determinazione, la forza, il pragmatismo della nonna paterna e la dolcezza infinita, la sensibilità, la nobiltà d'animo di mia madre, andata via troppo presto per vedere quanto le somigliasse anche fisicamente.

Il collante della famiglia da tempo immemore. L'ultima, ma la primogenita in pectore. L'amica vicina con la quale condividere entusiami, divertimento, difficoltà; la mia complice da sempre.

Auguri mammina, non stancarti mai di inseguire i tuoi sogni; sia un Cammino pieno di Luce sempre!!!!

Infinitamente grazie!

venerdì 19 marzo 2021

Auguri papà.

 Buona Festa, ovunque tu sia.

Quanto amavi le feste... Solevi festeggiare il 19 marzo non solo in famiglia, ma anche con gli amici.
Per anni avevi preso l'abitudine di incontrarti con i papà del vicinato, anche quelli giovanissimi che cercavano la tua compagnia, perché tu eri eternamente giovane, e fare festa insieme con gli arrosticini e qualche calice di buon  Montepulciano.

Se penso all'epilogo della tua vita, mi raggiungono le lacrime. In questo momento le lascio scorrere, lascio che inondino il mio viso, sono attimi di intimità con me stessa e con Te ...

Voglio ricordare il tuo sorriso, il bene immenso che mi hai voluto, la tua bella ironia che mai offendeva, quella che a detta di tutti, hai lasciato anche a me, insieme alla generosità e all'incapacità di qualsiasi rancore.

Che darei per 5 minuti di vita con te...

La procrastinazione

 Un atteggiamento che mi accompagna da sempre. Rinviare ciò che non mi piace, che mi annoia, ma soprattutto ciò che è increscioso, è un loop che si è cristallizzato nel mio DNA.

Portare alla soglia della consapevolezza i problemi non è sufficiente per il superamento degli stessi.

Bisogna cambiare abitudine. Ma perché è così difficile? Perché la volontà non è sufficiente? Forse che bisogna allenarla la volontà, come si fa con un muscolo?

Ahimé, neppure gli studi sull'autoefficacia valgono.