Oggi apro una nuova finestrella del Calendario dell'Avvento ideato dall'amica Sciarada di "Anima Mundi"; questa volta la voglio ringraziare per avermi fatto conoscere nuove personalità e per aver arricchito la trama delle mie relazioni .
Siamo nel 1813, nel paesino di Ovendorf, nei pressi di Salisburgo. E' il 24 dicembre e il giovane parroco, Padre Mhor, si industria ad allestire al meglio la Santa Messa; tra l'altro prepara il coro dei bambini al canto da intonaredurante la messa solenne. Siede all'organo, pigia i primi tasti, ma... Ahimé, nessun suono emana dai suoi gesti; prova di nuovo, niente ... Dopo alcuni tentativi controlla il mantice dell'antico strumento; una scena avvilente si apre davanti ai suo sguardo incredulo: una nidiata di topi avevano rosicchiato il mantice. Gli animaletti escono allo scoperto e fuggono per tutta la chiesa.
E ora, che fare?? Come celebrare la Santa Messa senza musica, cosa far cantare al piccolo coro delle voci bianche?
Padre Mhor non si dà per vinto: superata l'iniziale desolazione, gli sovviene il maestro di scuola elementare del paese, tale Franz Gruber compositore amatoriale di canti per i suoi alunni, suonatore di chitarra oltre che di organo. Forse il giovane padre Mhor ha trovato la soluzione.
Di corsa si reca a casa sua, stava correggendo i compiti degli alunni alla luce della candela il maestro:
- Maestro, per pietà, ho bisogno di voi. Dovreste accompagnare il coro durante la messa della Vigilia di Natale con la vostra chitarra. Ho composto io le parole, ma voi dovrete rivestirle di musica e poi suonare in chiesa. Vi prego, non posso lasciare i fedeli senza musica. E' un testo semplice sapete? Il vostro talento farà il resto. Abbiamo poco tempo ...
Il testo poetico celebrava la nascita di Gesù, era davvero semplice ma molto profondo, tale da ispirare nell'immediato l'inventiva del maestro Gruber che quasi istintivamente cominciò a pizzicare la sua chitarra sotto le note di un motivo dolcissimo.
Passano le ore, lo spartito è pronto; sono necessari solo gli ultimi ritocchi; padre Mhor non sta nella pelle: sente che il prodigio di quel Natale è già in atto.
Ci siamo: è quasi mezzanotte. La chiesa è gremita di fedeli; è freddo fuori, ma l'atmosfera si riscalda con gli animi colmi di attesa. Il coro è impaziente. Il maestro Gruber in prima linea pronto a dirigere il coro e a interloquire con la chitarra. Le candele sono accese sull'altare; l'atmosfera si tinge di una luce dorata, calda esuggestiva.
Inizia la celebrazione; è la volta delle scritture; ed ecco che finalmente il coro, intorno al presepe, può intonare le dolcissime note:
"Stille nacht ... Heilige nacht ..."
Le navate si riempiono di suoni, le note penetrano nel cuore dei fedeli che per magia si uniscono a quel coro: Tutto il villaggio per tutta la Notte Santa ripete questi versi in un'eco profonda. Il miracolo si ripete anche oggi: quel canto ha fatto il giro del mondo; è stato tradotto o interpretato in tutte le lingue ed intenerisce il cuore anche in questo momento:
Ancora oggi, in occasione del Natale, la cappella di memoria di Ovendorf è gremita di visitatori che partecipa alla commemorazione dei coautori Gruber e Mhor.
Testo e traduzione del canto.
La versione "Astro del ciel" ne condivide la base musicale.
L' attesa continua ... Passo il testimone ad Audrey del blog L'Atelier du fantastique.
Siamo nel 1813, nel paesino di Ovendorf, nei pressi di Salisburgo. E' il 24 dicembre e il giovane parroco, Padre Mhor, si industria ad allestire al meglio la Santa Messa; tra l'altro prepara il coro dei bambini al canto da intonaredurante la messa solenne. Siede all'organo, pigia i primi tasti, ma... Ahimé, nessun suono emana dai suoi gesti; prova di nuovo, niente ... Dopo alcuni tentativi controlla il mantice dell'antico strumento; una scena avvilente si apre davanti ai suo sguardo incredulo: una nidiata di topi avevano rosicchiato il mantice. Gli animaletti escono allo scoperto e fuggono per tutta la chiesa.
E ora, che fare?? Come celebrare la Santa Messa senza musica, cosa far cantare al piccolo coro delle voci bianche?
Padre Mhor non si dà per vinto: superata l'iniziale desolazione, gli sovviene il maestro di scuola elementare del paese, tale Franz Gruber compositore amatoriale di canti per i suoi alunni, suonatore di chitarra oltre che di organo. Forse il giovane padre Mhor ha trovato la soluzione.
Di corsa si reca a casa sua, stava correggendo i compiti degli alunni alla luce della candela il maestro:
- Maestro, per pietà, ho bisogno di voi. Dovreste accompagnare il coro durante la messa della Vigilia di Natale con la vostra chitarra. Ho composto io le parole, ma voi dovrete rivestirle di musica e poi suonare in chiesa. Vi prego, non posso lasciare i fedeli senza musica. E' un testo semplice sapete? Il vostro talento farà il resto. Abbiamo poco tempo ...
Il testo poetico celebrava la nascita di Gesù, era davvero semplice ma molto profondo, tale da ispirare nell'immediato l'inventiva del maestro Gruber che quasi istintivamente cominciò a pizzicare la sua chitarra sotto le note di un motivo dolcissimo.
Passano le ore, lo spartito è pronto; sono necessari solo gli ultimi ritocchi; padre Mhor non sta nella pelle: sente che il prodigio di quel Natale è già in atto.
Ci siamo: è quasi mezzanotte. La chiesa è gremita di fedeli; è freddo fuori, ma l'atmosfera si riscalda con gli animi colmi di attesa. Il coro è impaziente. Il maestro Gruber in prima linea pronto a dirigere il coro e a interloquire con la chitarra. Le candele sono accese sull'altare; l'atmosfera si tinge di una luce dorata, calda esuggestiva.
Inizia la celebrazione; è la volta delle scritture; ed ecco che finalmente il coro, intorno al presepe, può intonare le dolcissime note:
"Stille nacht ... Heilige nacht ..."
Le navate si riempiono di suoni, le note penetrano nel cuore dei fedeli che per magia si uniscono a quel coro: Tutto il villaggio per tutta la Notte Santa ripete questi versi in un'eco profonda. Il miracolo si ripete anche oggi: quel canto ha fatto il giro del mondo; è stato tradotto o interpretato in tutte le lingue ed intenerisce il cuore anche in questo momento:
Ancora oggi, in occasione del Natale, la cappella di memoria di Ovendorf è gremita di visitatori che partecipa alla commemorazione dei coautori Gruber e Mhor.
Testo e traduzione del canto.
La versione "Astro del ciel" ne condivide la base musicale.
L' attesa continua ... Passo il testimone ad Audrey del blog L'Atelier du fantastique.
Altre finestre del calendario:
Prodigio di Natale...riflettiamo.
RispondiEliminaBel post, Graziana.
Grazie carissima; ancora Buon Avvento a te..
Elimina... una Notte silenziosa ...
RispondiElimina"Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d'amore"
(William Shakespeare)
Grazie Folletto, stupendo augurio.
EliminaL'intimità degli slanci di amore, senza troppi clamori, è ciò che cerco nel Natale...
Grazie anche per la condivisione
Ciao Graziana un racconto stupendo che ci ricorda la nascita di questo ineguagliabile canto di Natale che riempie il cuore di gioia,
RispondiEliminaAnche questo è Natale
ciao buona continuazione dell'Avvento
Tiziano.
Grazie della visita e delle belle parole. Oramai Buon Natale a te, Tiziano. A presto rileggerti.
EliminaCiao Graziana, un bellissimo racconto pieno di magia e spiritualità...uno dei canti più belli del Natale!
RispondiEliminaBuon cammino dell'Avvento.
Antonella
Anche per te sia un lieto cammino verso il Natale ormai alle porte.
EliminaGrazie per essere passata Antonella e per aver apprezzato il mio racconto
Il canto e la musica di Natale più belli n assoluto!
RispondiEliminaAnche per me è sempre un'emozione ascoltare questo canto, soprattutto nella lingua in cui fu eseguito la prima volta.
EliminaBuon Natale Costantino!
Bellissimo post Graziana complimenti. Buon avvento
RispondiEliminaMaurizio
Grazie Maurizio. Buon Natale a te.
EliminaGraziana! Ma tu guarda se dobbiamo ringraziare proprio i topi per la nascita di una tra le più belle e dolci canzoni di Natale, è una simpatica scoperta ! Con la tua bravura hai creato un post davvero suggestivo, te lo dico col cuore amica mia e sono io a ringraziare te per la tua amicizia che considero veramente importante, un bacio! Sono tanto contenta che ci sia anche il Folletto del Vento!
RispondiEliminaSempre squisita, cara Sciarada, con le tue approvazioni :-)
EliminaMi piace narrare, è un po' una deformazione professionale. Anche per me è molto importante la tua amicizia; avremo ancora altre affinità da condividere... Un abbraccio.
Storia interessante, mai arrendersi davanti agli inconvenienti, il risultato può essere migliore di quello che ci si aspetta. Buona serata!!!
RispondiEliminaE' vero Elettra. Quando non ci diamo per vinti, il premio ci aspetta dietro l'angolo. Buon Natale e grazie per essere passata.
EliminaLontana dalla blogosfera fino a sabato 20 dicembre. Mi scuso per la non presenza.
RispondiEliminaNell'aura è il palpito d'un grande mister:....
RispondiEliminaUn post dolcissimo, grazie cara Graziana!
Un bacio:)
Luci@
Ma grazie Luci@; che bella associazione piena di misticismo.
EliminaGrazie e buona serata amica carissima!
A Natale tutti ritorniamo bambini! Allora ti auguro che la gioia, la pace e l'allegria, possano accompagnarti per tutti i giorni dell'anno. Buon Natale
RispondiEliminaCiao Giancarlo e grazie per il tuo graditissimo augurio che ricambio di vero cuore. Buon Natale!
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