Mi rendo conto di aver dimenticato i rossetti primaverili che avevo preparato nella scatola situata nell'apposito tiretto dell'ingresso. Un vezzo cui mai ho saputo rinunciare, sin dall'adolescenza, ultimo atto prima di ogni uscita. Mascherina e guanti hanno preso il loro posto.
Ho dimenticato i profumi; quello al papavero e agli agrumi; mi limito al deodorante e alle saponette, quelle relegate in fondo ai cassetti della biancheria, ché bagnoschiuma e sapone liquido sono finiti.
Mi appresto ai primi cambi stagionali; via i pantaloni, felpe, cardigan pesanti. Li avevo ben lavati all'inizio dell'emergenza e mai più usati, ho indossato gli indumenti più datati, due ricambi, per ogni fugace uscita strettamente necessaria. Quindi i primi capi sono già ben riposti; hanno bypassato l'ultimo inverno e l'iniziale primavera, solitamente capricciosa, ma quest'anno particolarmente soleggiata.
Mi ero dimenticata delle mie giacche da mezza stagione, dei golfini leggeri .. ecc.ecc.ecc. per teatro, concerti, aperitivi, cinema, passeggiate lungomare. Li vedo ammiccanti relegati nella loro zona .
La panificazione: quale diletto ... Miscelando le varie farine ho riassaporato un infantile piacere: la manipolazione delle materie prime. Un pugno di farina e voilà ciabatte, baguette, panini, filoncini, pani speciali, pizze, focacce, fragranze e chi ne ha più ne metta.
La pasta fresca: è stata sempre una passione, ma quando non la fai spesso, dimentichi lo spessore ideale, la proporzione giusta. Ora ho acquisito una sicurezza sufficiente affinché il raviolo non si apra in cottura, la chitarra, le fettuccine e le pappardelle modulino spessore e consistenza in base al condimento. Difficile che io mi privi più di queste gratificazioni.
E l'odiato congelatore? Quasi del tutto svuotato con futuro uso più funzionale.
Tornerà la vita ante coronavirus, per essere più apprezzata senza darla così per scontata, ma mi impegnerò a conservare ciò che per necessità ho dovuto reimparare.
:) Anch'io spero di ricordarmi cosa ha significato per me questa sorta di clausura non scelta.
RispondiEliminaMa lo farò? O come per tante altre cose nme ne dimenticherò lo stesso?
Buona quarantena a te!
Me lo chiedo e me lo scrivo, ma lo faro! L'intenzione almeno c'è. Un abbraccio e grazie.
EliminaSicuramente ci lascerà qualcosa dentro.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie... Saremo diversi. Un caro saluto a te.
EliminaAlcune cose buone, sì. Io ho lavorato così tanto all'esterno che in cucina non mi sono sbizzarrita per niente. Meglio così che tanto sono ingrassata lo stesso.
RispondiEliminaFatto benissimo, ma tu in realtà hai un paradiso intorno a te. Posso immaginare quant'è bello adesso!
EliminaQuesta quarantena ci sta insegnando tante cose, forse, però, ne avremmo fatto volentieri a meno o magari avremmo potuto vivere una quarantena “come maestra di vita” ma senza virus. Buona continuazione di quarantena e riguardati.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa. Condivido perfettamente. Il vivere senza consumismo è un effetto collaterale che non avrei voluto sperimentare a questi costi inauditi. Grazie. Un abbraccio.
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