Con questo post partecipo all'iniziativa di Sciarada del blog
Anima Mundi che ringrazio per avermi coinvolta in questo focolare spirituale.
Sono la finestrella numero 10 del suo singolare Calendario dell'Avvento formato dalle voci di blogger amici o di lettori che hanno accolto il suo invito.
Mi sento avvolta dall'atmosfera dei Natale della mia infanzia, fatta di gioie semplici, come di storie ascoltate davanti al focolare appoggiata al grembo di nonni, zii e prozie ...
Era una sera d'inverno, dopo un dorato tramonto, tipico delle sere di Nazareth.
Lentamente le strade si fanno tranquille e e silenziose, ma non è così per Piccolo e per il suo padroncino. Entrambi hanno il tumulto nel cuore perché costretti a separarsi dopo anni di amicizia.
- Bada bene, lo venderai prima di sera! - aveva tuonato suo padre al mattino.
L'asinello, triste quanto il bambino, ogni tanto asciugava le sue lacrime con un colpetto di muso quasi a dire: "Coraggio, amico, non disperare, abbiamo trascorso dei momenti così felici insieme... non voglio vederti dispiaciuto proprio ora che dobbiamo lasciarci..."
- Non riesco a consegnarti al primo venuto senza conoscere quale sarà la tua sorte; non so cosa farò e non so cosa dirò a mio padre.
Nel pronunciare queste parole il bambino alzò gli occhi al cielo e vide una stella luminosa e spontaneamente aprì il suo cuore ad una preghiera:
-Stella luminosa fa' che io possa incontrare un uomo gentile che si prenda cura di Piccolo e gli voglia bene come io gliene ho voluto.
Ed ecco che mentre Piccolo e il bambino vivevano il colmo della disperazione, si materializza davanti ai loro occhi un viandante che, con tono affabile li apostrofa:
- Scusa ragazziono, è tuo questo asino?
- Certo signore, lui si chiama Piccolo e io sono venuto in città per venderlo!
- Allora questo asinello fa proprio per me; sono stato davvero fortunato ... Però ho poco denaro; posso darti solo una moneta, non so se può bastare.
- Sicuro che basta, signore; l'importante per me è venderlo ad una persona buona che lo tratti con cura perché lui è un asinello mite e tenero; paziente e allegro ...
- Sai ragazzo, ho un compito molto delicato da assolvere; io e mia moglie dobbiamo recarci a Betlemme ... Lei aspetta un bambino;non può camminare a lungo, perciò sarà il tuo asino a sostenerla.
Le orecchie di Piccolo si drizzano e la sua bocca sembra sorridere.
Anche il bambino era gonfio di felicità:
-Addio Piccolo mio; possiamo essere contenti per aver trovato un nuovo e buon padrone per te. Ora ti auguro un buon viaggio e comportati con riguardo verso la donna che porterai in groppa.
I due amici si separano per sempre: Piccolo dà un colpetto di muso al ragazzo e quest'ultimo gli accarezza la criniera in segno di commiato.
Così inizia il cammino più importante che il mondo ricordi: quell'uomo si chiamava Giuseppe e quella donna Maria. E l'asinello sarebbe diventato il più famoso ed amato da tutti gli uomini.
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Un libero adattamento da un cortometraggio di Walt Disney-"Piccolo" edito nel Natale del 1978-dedicato a tutti i bimbi e agli adulti pronti a rivivere lo stupore della loro infanzia;
dal mio cuore un pensiero di profonda tenerezza per quei bambini ai quali è stata negata la gioia di questo Natale dalle difficoltà spirituali della nostra società.
Dedicato ai bimbi di casa vostra il cortometraggio di Walt Disney:
Ed ora passo il testimone a Stefania del blog "Seta Fina"
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